Salvatore Gambardella

 

Figlio di un portinaio, nacque a Napoli il 17 novembre del 1871 nel popolare quartiere di Montecalvario. Causa l’indigenza non frequentò alcuna scuola, ma appena ne ebbe l’età fu mandato a fare il garzone presso un fabbro.

 

Ebbe la fortuna di avere un principale (De Chiara), appassionato di musica perciò oltre ad imparare il mestiere di fabbro ferraio, imparò anche l’uso del mandolino dimostrando un notevole talento musicale. Si racconta che nel 1893, presso quella bottega di piazza del Mercato, Gambardella incontrò il poeta Gennaro Ottaviano, entrato per chiedere al De Chiara una musica adatta ai versi che aveva scritto. Pare che Gambardella avesse composto su due piedi una melodia ad un tempo gioiosa e malinconica di ispirazione belliniana: ‘O marenariello. La canzone venne presentata al maestro Raimondo Rossi, direttore dell’orchestra del Teatro Nuovo Politeama, e cantata quella sera stessa da Emilia Persico.

 

Più verosimile la storia secondo la quale la prima versione della canzone apparve nell’agosto 1893 su La tavola rotonda. In un primo momento i versi furono quelli di Diodato Del Gaizo, nella stesura definitiva furono sostituiti con quelli di Ottaviano.

 

Comunque si siano svolte le cose l’affare fu fatto dall’editore musicale Bideri che acquistò per poche lire la canzone e che, da allora in poi, incaricò un musicista di trascrivere sul pentagramma le melodie da lui elaborate.

 

Grazie al suo straordinario talento, Gambardella lavorò con i maggiori poeti e parolieri dell’epoca: Ferdinando Russo, Eduardo di Capua, Salvatore Di Giacomo, Libero Bovio, Aniello Califano e Giuseppe Capaldo.

 

Morì a soli quarantadue anni nel 1913.

 

Tra i numerosi estimatori anche Giacomo Puccini, che apprezzandone il talento e in considerazione dello stato di indigenza in cui versava, gli regalò un pianoforte.

 

 

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